29 ottobre 2011

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Paura e degrado - l'agonia di Piazza Vittoria a BS


IL CENTRO STORICO DA SALVARE

Paura e degrado
l'agonia di piazza Vittoria

Sfondata la vetrina del bar Impero. I negozianti: cantiere e vandalismi, siamo abbandonati

Si sentono soli. Isolati. Dimenticati. Quello che si leva dai commercianti di piazza Vittoria (e dintorni) è il grido di chi non riesce più a lavorare. La gente - dicono - qui non passa più. Per il cantiere metro aperto da sei anni, perché una trentina di negozi ha chiuso, o perché alcuni angoli diventano rifugio di malviventi. Basta buttare un occhio alla vetrata del Caffè Impero, spaccata nella notte con un tombino.

E basta leggere il biglietto che Giuliano Milesi, titolare del bar da 26 anni, ci ha appeso sopra: «Si ringraziano gli autori della spaccata per aver reso la nostra vetrata in sintonia con l'arredo urbano circostante». Degrado. Questo è il problema. I graffiti sui muri sfitti, gli escrementi lasciati da chi ha fatto della piazza un dormitorio di fortuna. A luglio gli esercenti hanno consegnato al vicesindaco, Fabio Rolfi, un documento intitolato «No alla zona d'ombra» per denunciare le criticità. «Quando guadagnavo 4 milioni di lire al giorno pagavo altrettanto di affitto, adesso, con un cassetto di 700 euro ne verso 6mila al mese. Le proprietà non si rendono conto e le banche ci stanno con il fiato sul collo - osserva Milesi - : siamo gli ultimi sopravvissuti. Chiediamo sorveglianza e pulizia», e che «Il Comune si faccia garante degli accessi al credito: l'alternativa è vendere tutti ai cinesi».
«Resistono solo le banche - conferma Paolo Bertoletti, che da 15 anni gestisce l'edicola in piazza - .

Prima vendevo 3mila biglietti dell'autobus alla settimana, ora non li compro più. E dopo le 18 c'è da avere paura». Ne sa qualcosa Massimiliano Rizzo, calzolaio da 12 anni. Gli hanno spaccato la vetrina e lasciato una corona di fiori: «Si vendicano perché chiamo i vigili», dice, riferendosi a «ubriachi e tossicodipendenti: stranieri e italiani. In sei anni i clienti sono calati dell'85 per cento. I 20mila euro risarciti da Brescia Mobilità non coprono nemmeno un decimo». Mariateresa Salvetti lavora da 21 anni da Eva Boutique: «Lunedì ho chiesto aiuto perché un tossicodipendente era steso sui gradini. E non è la prima volta. Non si può lavorare così». Anche Mario Mor, titolare del Bar Verdi, denuncia: «Ogni giorno qui è un ricettacolo di malviventi che minacciano, sporcano e si pestano tra loro». «Sembra che il bresciano sfugga la piazza», commenta Pierluigi Perini, da 16 anni libraio sotto il quadriportico.

Giancarlo Alghisi, del negozio di abbigliamento Mille Manie, in sei anni ha perso «l'80 per cento dei clienti e così non andremo avanti molto: il cantiere non aiuta, ma è il degrado il problema. Non ci sono più negozi, cinema, iniziative». «Piazza Vittoria è abbandonata a se stessa - gli fa eco Mariapaola Ferretti, titolare dei Magazzini Vittoria -. Altro che prestigio, l'arengario è diventato il dormitorio dei barboni». «Indubbiamente la piazza è peggiorata - commenta Alberto Facella, commercialista - . Di sera non ci si passa volentieri. Si parla di riqualificazione dopo i cantieri: speriamo che lo stato di abbandono e disagio possa essere rimpiazzato dal flusso che porterà la metropolitana. Me lo auguro davvero».
mrodella@rcs.it

Mara Rodella

Che peccato...

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