Pubblicato da
Giacomo D'Angelo il 31 luglio, 2012
Visto che si può, approfitto anch’io volentieri di questo Blog per dire la mia sull’autopubblicazione e dintorni. Grazie a
Narcissus per l’opportunità… compresa quella di parlare un po’ di me e di affrontare l’argomento in modo un po’ inusuale.
Sono quello che si potrebbe definire “uno scrittore commerciale professionista” e ne vado fiero, sia chiaro, soprattutto del termine “commerciale” che significa, prima di tutto, che le mie storie sono piaciute e sono state vendute, altrimenti non me le avrebbero pagate per più di quarant’anni.
Ah, già, sono uno scrittore di fumetti!
Topolino, prima di tutto, e poi tanti altri:
Bonelli,
Il Corriere,
Il Mago,
Il Giornalino… per finire con le mitiche
Winx per la cui rivista a fumetti io e mia moglie
Manuela Marinato abbiamo creato e sceneggiato le ultime 86 storie mensili consecutive.
Per chi abbia voglia di storcere il naso, cito ancora dei vili dati commerciali: nel 2010 le
Winx (sei fatine create con un foglio di carta e una matita) hanno generato un volume d’affari di merchandising di 1,2 miliardi di Euro. Negli anni d’oro di
Topolino, il volumetto vendeva un milione di copie la settimana; una pagina di pubblicità bastava a pagare TUTTI i collaboratori (e di pagine ce n’erano anche 70). Ancora nel 2000, la
Disney vendeva circa 55 milioni di copie all’anno delle varie testate. Alcune mie storie sono state ripubblicate in Italia otto volte e molte almeno una o due volte in un’altra cinquantina di paesi.
In definitiva io e mia moglie abbiamo scritto ad oggi più di 800 storie per un totale di circa 27.000 (ventisettemila) pagine di fumetto; le pubblicazioni che contengono le nostre storie hanno venduto centinaia di milioni di copie.
Eppure… lo so che è incredibile, ma non siamo ricchi! Non siamo neanche benestanti e anzi se ce la caviamo, in questo momento di profonda crisi del settore, è per quello che abbiamo fatto in anni di altri e quindi doppi lavori. Molti miei colleghi meno previdenti o più sfortunati, che pur possono vantare curriculum paragonabili al mio, sono in seria difficoltà, essendo stati tutti noi sempre e totalmente precari, ovviamente, senza alcuna garanzia né tutela, né diritti d’autore in caso di ripubblicazione, salvo qualche rara eccezione dovuta alla volontà di qualche editore illuminato. Per inciso quasi le stesse cose potrebbe dirle il famoso
Stan Lee, creatore dei supereroi
Marvel e quindi coautore di tutta la cinematografia miliardaria degli ultimi anni. Ovviamente, per ottenerne un parziale riconoscimento economico,
Stan Lee ha dovuto fare causa alla
Marvel, ci mancherebbe altro!
Mi dispiace rivelare questi dettagli. Forse “non sta bene” parlare così dei nostri
Egregi Grandi Editori che tutt’ora non si degnano neanche di rispondere quando qualche giovane autore invia il suo lavoro.
Ma le cose stanno così, in Italia.
I nostri Egregi Grandi Editori hanno troppo da fare. La
Apple, invece,
quella dei 35 miliardi di dollari di fatturato TRIMESTRALE e dei 9 miliardi di utile (sempre al trimestre), ha fatto in modo di rispondermi una domenica sera (19 dicembre 2010) alle 21 dicendomi che la mia App a fumetti era stata verificata e pronta per poter essere pubblicata nel suo Apple Store, aperto a tutto il mondo.
Le cose stanno così, altrove.
Così capita che noi autori, che per definizione siamo pieni di fantasia, facciamo dei sogni bizzarri. O incubi, se volete. Nel mio sogno più ricorrente percorro in bicicletta una stradina di campagna quando vedo un’astronave aliena che scende dal cielo e atterra là vicino. Ne esce un tizio alto e luminescente che mi dice (telepaticamente): “Ciao, Giorgio. Siccome sulla Terra vediamo che c’è un gran casino, ti dò dei superpoteri così puoi rimettere un po’ di cose a posto. Usali come vuoi, basta che fai giustizia e fai trionfare il bene. Buon lavoro!”
Niente male, eh? Mentre lui se ne va, anch’io lascio lì la bicicletta e me ne torno a casa in volo (adesso c’ho i superpoteri) facendo nel frattempo un po’ di pratica con lo sguardo termico, il pugno disintegratore, l’urlo sbrindellante… e pure con il raggio all’acido ialuronico, che fa bene alla pelle di mia moglie. Poi, siccome sono ligio agli accordi alieni e bene o male sono esperto di editoria a fumetti, decido di cominciare a fare ordine da quella.
Dopo aver accuratamente sterminato e cancellato il DNA di tutti i protagonisti e comprimari di quella branca editoriale (e perchè no, anche di quelle limitrofe, con poche e ben motivate eccezioni), decido di fare qualcosa di veramente buono e utile per tutti quelli che hanno estro e voglia di lavorare.
Una struttura snella, fatta di gente giovane e motivata, che vuole collaborare con gli autori, più che sfruttarli e dominarli, dividendo con loro equamente i guadagni e imparando insieme a fare sempre meglio. Detto fatto; organizzo la cerimonia di inaugurazione con paste e spumante… e ovviamente mi sveglio giusto prima di addentare il primo bignè.
Pazienza!
Mi ritrovo con il solito direttore che non può darti 5 euro in più perchè deve tenerseli lui che ha due famiglie e magari tre escort da mantenere; o l’editor imbecille che ti fa cambiare tutto il finale perchè oggi è di malumore (visto che gli hanno spostato le ferie) o tutta una intera redazione ben pagata e garantita in attesa spazientita del tuo lavoro da precario che deve mantenerla tutta…
E volete che non sia favorevole all’autopubblicazione?
Ultima Books Store
Certo che sono favorevole, anzi entusiasta, perchè oggi ho visto che almeno una parte del sogno si è avverata.
Narcissus sembra davvero una struttura giovane e dinamica, fatta di gente ragionevole, che si è messa al fianco degli autori e offre loro un servizio di cui c’era bisogno, capace di amplificare le capacità e far fare a tutti noi un grande viaggio insieme.
E’ quello di cui tutto il paese avrebbe bisogno in tanti altri campi. Qui, adesso, ce l’abbiamo per cui dobbiamo tutti darci da fare per farla fruttare.
Certo, la situazione culturale in Italia è miserabile. Sappiamo tutto di Totti (bel gioco di parole, eh?) o di Ibrahimovich, ma ben poco di congiuntivi e moltiplicazioni. Dopo dieci parole il 60 % della popolazione non capisce più il senso del discorso.
Ma pazienza, vuol dire che ci rivolgeremo all’estero e vedo che Narcissus sta già muovendosi su questa strada (a proposito perchè non promuovere una collaborazione tra autori e traduttori?). Oppure farciremo i nostri libri di molte figure cosicchè possano leggerci anche gli analfabeti, oppure…
Insomma, c’è molto lavoro da fare e finalmente, finalmente!, siamo liberi di scrivere quello che vogliamo, come vogliamo, e di cercarci e coltivarci i lettori che la pensano come noi e a cui piace il nostro modo di scrivere. Finalmente possiamo cancellare per una volta la Regola Aurea che (mal) governa l’Italia da secoli e che dice che
se va bene è merito di altri e se va male è tutta colpa nostra!
Auguri e cordiali saluti a tutti!
PS: Per chi volesse saperne di più su di me, il mio sito è
www.fumettiestorie.com creato nel 2000 proprio per pubblicare da me le mie storie a fumetti. Oggi è affiancato da
www.comicsbay.com, dove mostro le mie storie in vendita nei vari market, tra i quali Apple Store e quelli collegati a Narcissus. In piccolo voleva essere una struttura simile a
Narcissus dedicata ai soli fumetti. Ma sono contento che l’abbiano fatta loro. Io non saprei occuparmene come si deve e poi a me piace scrivere e avere tempo per sperimentare. Ho sessantatre anni e scrivo come professione da quarantacinque, eppure ho la sensazione di avere appena cominciato!
Giorgio Pezzin
gpezzin@fumettiestorie.com www.fumettiestorie.com
Questo articolo è stato scritto liberamente da Giorgio Pezzin per testimoniare la sua esperienza d’uso di Narcissus. Grazie Giorgio!
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