12 maggio 2006

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Dal barbiere

Ieri sera sono andato a farmi tagliare i capelli. "Eu no falo portugues, desculpa", esordisco. "Italiano", dico. Il barbiere, un bel mulatto che potrebbe facilmente avere successo in uno dei tanti talk show televisivi italiani, mi stringe la mano e mi dice "Molta pizza!". Sorrido.
La barberia e' simile a quelle italiane degli anni '50: mobile portaspecchi ricoperto di formica, un lavandino in un angolo, poster ingialliti alle pareti, un televisore appeso al soffitto, un cartello con il prezzo (10 real, meno di 4 euro). Do' un occhiata piu' da vicino all'etichetta stampigliata sullo specchio e leggo "Gennaro Schiavone - moveis" (o qualcosa del genere, "mobili", comunque). Lo sapevo. Ormai sono abituato a scovare prodotti italiani all'estero nei luoghi piu' impensati. In questo caso e' piu' che probabile che il signor Schiavone sia un italiano di seconda o terza generazione, ma la sostanza non cambia.
Mentre mi taglia i capelli, l'argomento cade, inesorabilmente, sul calcio e sulla prossima Coppa del Mondo, "a Copa", che a quanto pare sta gia' paralizzando il paese. Dice che il Brasile non vincera', che sara' difficile ripetere le prestazioni degli ultimi anni.

E' noto che i migliori selezionatori tecnici provengono dalle barberie.

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